E' una tecnica di difficile comprensione, visto che Shin la utilizza solo quando è a mezz'aria: a vederla, sembrerebbe che si basi solo sull'uso dei potenti calci, ma il nome della tecnica fa pensare anche all'utilizzo di pugni. L'effetto è quello di provocare laceranti ferite agli arti dell'avversario. Da notare come Shin nel manga utilizzi solo questa tecnica, ma nelle varie trasposizioni (animazione, videogames, ..) usi anche molti altri colpi, come Nanto senshushu-geki, Attacco delle mille teste di Nanto e il Nanto gokusatsu ken, Pugno dell'assassino del condannato, usato nell'anime. Si noti come "to" di "gokuto" e "satsu" di "gokusatsu" significhino entrambi "uccidere", solo che "to" è utilizzato prevalentemente nel senso di macellare gli animali). Tra i fan giapponesi questo colpo ha dato adito a numerose discussioni: difatti, ripetiamo, dal manga sembra essere più un colpo di gambe che non un "pugno". Senonchè quando Kenshiro incontrerà Shu più avanti nel manga, si sorprenderà di come un colpo chiamato "Sacro pugno di Nanto" usi di fatto le gambe invece dei pugni. Se il Nanto gokuten fosse veramente un colpo solo di gambe, Kenshiro non avrebbe nulla di cui sorprendersi nei confronti di Shu... quindi viene da pensare che effettivamente, nello scontro a mezz'aria tra Kenshiro e Shin, quest'ultimo abbia utilizzato anche i pugni.

Un altro nome del Gokuto Ken.

Una tecnica molto simile al Hyakuretsu Ken di Hokuto ma effettuata in corsa. Molto veloce e in grado di perforare il corpo dell'avversario.

E' la scuola di cui Rei è maestro. L'uccello d'acqua di Nanto colpisce l'avversario dall'esterno, facendolo letteralmente a pezzi con effetti che ricordano quelli di una lama taglientissima.

Tecnica Nanto attraverso la quale Rei provoca delle profonde ferite al volto dell'avversario provocandone la morte.

E' una tecnica che crea nell'avversario uno stato di morte apparente.

Una tecnica al volo suicida che si pratica scagliandosi contro l'avversario cercando di tagliare qualunque cosa si pari davanti senza badare a nessuna forma di difesa.

Una tecnica che inizia con un balzo portentoso che poi si trasforma in una giravolta durante la quale l'avversario viene colpito e tagliato in due parti.

Tecnica finale della scuola Nanto Suicho che permette di spiccare un salto solo con la forza delle braccia. La mossa termina con una picchiata che conficca le mani nel corpo dell'avversario dall'alto verso il basso.

Tecnica in grado di scagliare a distanza centinaia di colpi taglienti che solcano il suolo antistante.

La tecnica finale della scuola Nanto Kōkaku che però Yuda non riuscirà mai a portare a termine.

Posizione che assume Shu, girando attorno all'avversario con i palmi delle mani rivolti di lui. Con questa tecnica Shu non rivela la propria presenza, e può attaccare quando meglio crede l'avversario, senza che possa anticiparne i movimenti. Il trucco sta nel non avere terrore: quest'ultimo rende manifesta la presenza di un combattente, cosicché le azioni possono essere percepite in anticipo.

La quintessenza della tecnica dell'Airone Bianco di Nanto consiste nell'usare le gambe come strumento di attacco, sollevandosi con le braccia da terra e facendo partire veloci calci.

Serie di colpi effettuata stando in equilibrio con le mani, a testa in giù, e facendo roteare le gambe, usandole come strumento d'attacco contro più nemici.

Tecnica base e principale della Scuola della Fenice Imperiale di Nanto; non costa di alcuna posizione di guardia, poiché colui che è guidato dalla Stella del Comando di Nanto non ha bisogno di porsi in guardia dinanzi ai nemici che gli sono inferiori.
Questa tecnica si base sulla velocità di affondo nella difesa avversaria, sviluppandosi in una carica, normalmente frontale, contro il nemico, bersagliandolo con un movimento a croce delle braccia che produrranno sul petto dell'avversario una croce di sangue, la Croce di Nanto.

L'unica tecnica della Scuola della Fenice Imperiale ad avere una posizione di guardia, viene utilizzata solo contro avversari degni del Maestro di tale scuola.
Questa tecnica si basa su un attacco in salto, in cui il naturale svantaggio dettato dal salto viene superato da uno stato che quasi trascende la fisicità: Souther, con questa tecnica, infatti, non solo riesce inizialmente a colpire Kenshiro, ma pare quasi passare attraverso l'avversario quando atterra al di sotto dello stesso.